Nel 2021 la Yale University Press ha pubblicato il bel volume sull’arte italiana By Her Hand. Artemisia Gentileschi and Women Artists in Italy, 1500-1800, titolo che tradotto è: “Per mano di lei. Artemisia Gentileschi e le artiste in Italia, 1500-1800”.
Si tratta del catalogo della mostra organizzata al Detroit Institute of Arts (Michigan) con il proposito di gettare un nuovo sguardo sulle straordinarie realizzazioni delle prime artiste italiane moderne.
Illustrato con abbondanza di immagini a colori anche a tutta pagina, il volume esamina un’ampia gamma di artiste, esplorando la loro pratica e le strade verso il successo all’interno di un mondo quasi del tutto prerogativa degli uomini.
Una particolare attenzione è riservata ai documenti d’archivio e alle analisi tecniche dettagliate dei dipinti, che spaziano da soggetti storici, a ritratti e nature morte e offrono una visione del modo in cui queste donne hanno lavorato.
I loro nomi: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Fede Galizia, Elisabetta Sirani, Giovanna Garzoni, Rosalba Carriera e altre meno note, ma ugualmente significative.
Tra queste ha il suo degno posto Anna Bacherini Piattoli (Firenze 1720-1788), autrice di un celebre autoritratto che presenta un riferimento con SS. Annunziata: la copia in piccolo della Madonna del Sacco di Andrea del Sarto (1486-1530).
Ma quale vita e percorso artistico ebbe Anna Bacherini? Leggendo la scheda del catalogo, troviamo come studiasse pittura presso i maestri Francesco Ciaminghi († 1736), Francesco Conti (1681-1760) e Violante Beatrice Siries Cerroti (1709-1783), artista residente a Firenze, il cui insegnamento attestò nel settecento la diffusione al femminile della conoscenza pittorica iniziata a Bologna da Elisabetta Sirani (1638-1665).
Sposata nel 1741 con il pittore Gaetano Piattoli (1703-1774), ebbe due figli maschi, Giuseppe (1748-1834), pittore e incisore, e Scipione (1749-1809), sacerdote degli scolopi, educatore e attivista politico. Dopo il matrimonio firmò le sue prime opere come “Anna Piattoli”.
Inoltre fu, per diversi anni, ritrattista ufficiale della famiglia da Verrazzano nel pratese, eseguì altre effigi di nobili e religiosi ed è accreditata per i disegni delle stampe di Pier Antonio Pazzi (1706-1768), Francesco Bartolozzi (1727-1815) e Carlo Faucci (1729-1784).
Dopo la morte del marito visse in relativa solitudine e povertà. Nel 1776 donò il suo autoritratto al granduca Pietro Leopoldo (1747-1792) con la speranza non disillusa di avere del denaro. Ne ricevette quindici zecchini.
Profondamente espressiva e commovente, la figura dell’artista all’età di cinquantasei anni è stato messa significativamente a chiusura del libro By her hand. Grande infatti è la suggestione che la composizione ispira.
Anna sta in posa di tre quarti davanti a una piccola tela in parte dipinta. Vestita con un abito ocra e cuffia bianca, entrambi decorati da nastri azzurri, le mani appoggiate decorosamente sul suo banco di lavoro come un nobile in posa per il suo ritratto, sembra fare una pausa per confrontarsi con lo spettatore mostrando un’attenzione vigile in un volto poco attraente.
Sul cavalletto davanti a lei è la copia eseguita in miniatura – a olio con l’aspetto del pastello – della Madonna del Sacco di Andrea del Sarto, a presentarla, in modo pacato e elegante, come pittrice di più generi e in possesso una miriade di mezzi – miniature, pastelli, copie e ritratti ...
Dopo il testo, le note della scheda del catalogo ricordano la bibliografia a stampa e alcune notizie interessanti, come quella del marchese Giuseppe Riccardi proprietario nel 1776 di un secondo suo autoritratto nella villa del Terrafino. Citano anche, tra le sue opere, la bella rappresentazione di Teresa da Verrazzano Vai del 1753, oggi nella Quadreria Comunale di Prato.
Per quanto riguarda la sua famiglia e la SS. Annunziata, per il santuario Gaetano dipinse una tela ex voto (85 x 115): “Trovandosi i frati in preghiera nella cappella della Madonna, tre grosse lampade, cadendo dal loro sostegno non offendono gravemente alcuno” (v. Casalini, 1971).
Giuseppe, figlio di Gaetano e di Anna, invece disegnò la Festa popolare delle Rificolone che si svolgeva in piazza della SS. Annunziata e il Corteo della Befana mentre si snoda per le vie di Firenze e sempre nella piazza del santuario, inciso da Carlo Lasinio tra il 1790 e il 1795 (I giochi fiorentini).
Paola Ircani Menichini, 8 gennaio 2022.
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RICONOSCIMENTI
Le fotografie
– Particolare dell’autoritratto di Anna Bacherini Piattoli.
– L’autoritratto.
– Anna Piattoli e il marito Gaetano, Galleria degli Uffizi di Firenze (dal Catalogo di Federico Zeri).
– Gaetano Piattoli, Tela ex voto, convento della SS. Annunziata di Firenze.
– Le Rificolone, su disegno di Gaetano Piattoli, casa d'Arte Pandolfini.
– Il Corteo della Befana, su disegno dello stesso autore.